Il “Reflusso Laringo-Faringeo” (RLF) è una entità nosologica da pochi anni descritta, ma da sempre inquadrata tra i disturbi “extra-esofagei” di un’altra patologia ben conosciuta “Malattia da Reflusso Gastroesofageo”.
Il RLF è una patologia infiammatoria, che colpisce il tratto aero-digestivo di competenza ORL, prevalentemente la regione faringo-laringea, l’orofaringe, il rinofaringe, le cavità naso-sinusali, l’orecchio medio e persino la mucosa congiuntivale.
Secondo la “definizione di Montreal” la malattia si manifesta con sintomi esofagei o con manifestazioni extra-esofagee, dolore toracico, tosse cronica, asma bronchiale, laringite ed erosioni dentarie.
È stato dimostrato che la mucosa esofagea è in grado di resistere senza danno ai circa 50 episodi di reflusso fisiologici giornalieri, mentre quella faringo-laringea può subire un danno già dopo un singolo episodio.
L’acidità del contenuto gastrico gioca sicuramente il ruolo più importante nella patogenesi dei danni da reflusso. Di recente, con tecniche diagnostiche adeguate, si è accertata la presenza, oltre all’acido cloridrico, di altre sostanze in concentrazioni variabili: pepsina (dallo stomaco), acidi biliari ed enzimi pancreatici.
La crescente evidenza del ruolo della pepsina associata a tale patologia ha favorito lo sviluppo di nuove tecnologie, in grado di rilevare la presenza dell’enzima all’interno della saliva; portando così a un dispositivo diagnostico chiamato Peptest.
Scopo dello studio
Scopo dello studio è l’intercettazione precoce, in pazienti con sospetto Reflusso Laringo-Faringeo, di segni clinici e sintomatologia a carico della mucosa orale e dei tessuti duri in relazione al Reflux Symptom Index (RSI) ed alla Presenza di Pepsina nella Saliva; e l’attuazione, in presenza di erosione dentale, di interventi di prevenzione secondaria, al fine di ritardare la sua progressione e ridurre la sintomatologia dolorosa da ipersensibilità dentinale eventualmente presente, mediante la somministrazione di prodotti remineralizzanti a base di silicato di calcio e fosfato di sodio, complesso NR-5.
Le fasi del protocollo
FASE I: compilazione di una cartella anamnestica, questionario di Igiene Orale domiciliare e abitudini alimentari, questionario sulla sintomatologia della MRGE, diario dei sintomi del RLF (disfonia, bisogno di raschiare la gola , eccesso di muco in gola, difficoltà nella deglutizione, laringospasmo, tosse insistente, sensazione di corpo estraneo, dolore al petto, rigurgito acido) riportando il punteggio per ciascun sintomo da 0= nessun problema a 5= problema grave.
FASE II: Rilevamento pH salivare mediante cartina tornasole con viraggio cromatico e valutazione del grado quantitativo di flusso salivare non stimolato; esame quali-quantitativo della pepsina mediante Pep-Test. Per raccogliere il campione da analizzare, al paziente è stato chiesto di espellere saliva ed espettorato dal retro della gola e di depositare il materiale nella provetta di raccolta da 30 ml, contenente acido citrico, con lo scopo di conservare l’attività della pepsina. Si utilizza un lettore elettronico per valutare la concentrazione della pepsina; Il limite di rilevazione è 16 ng/ml, il range di quantificazione è compreso tra 25 ng/ml e 500ng/ml.
FASE III: esame obiettivo intra-orale, segni clinici del cavo orale e sintomatologia, documentazione fotografica. Sono stati rilevati i seguenti indici: Shiff Air Index, BEWE score, DMFT.
Sono stati reclutati 30 pazienti. Tra questi, 20 soggetti rientravano in un range significativo >13 (gruppo studio – A) riconducibile alla patologia, con una media di 23,35 (RSI) e 10 rientravano in un range trascurabile <13 (gruppo controllo – B), con una media di 3,6 (RSI). Inoltre, nel gruppo studio – A, 12 pazienti sono risultati positivi al PEP Test (sottogruppo A PEP+), 8 negativi (sottogruppo B PEP-).
La sintomatologia orale riscontrata è stata la seguente: Iperestesia, Disgeusia, Xerostomia, Scialorrea, Alitosi, Bocca urente. Le manifestazioni orali rilevate sono state le seguenti: erosione dentale di grado 2° e 3°, glossite, aftosi, eritema del palato duro e molle, ugola edematosa.
Nei pazienti positivi al test per la pepsina, è stata riscontrata una maggiore prevalenza di manifestazioni orali rispetto ai reflussori, risultanti negativi al test, ovvero xerostomia, valori maggiori di Shiff Air Index e Bewe Score , maggiori valori di alitosi, disgeusia, iperestesia, aftosi ed iperemia del palato molle.
Risultati
I pazienti che a T0 presentavano erosioni di grado variabile e ipersensibilità dentinale, sottoposti a trattamento con presidi chimici remineralizzanti costituiti da dentifricio avanzato per uso quotidiano e siero rinforzante da applicare una volta al mese per tre giorni consecutivi, mediante mascherine standard, tenendolo in posa per tre minuti , allo Shiff Air Index eseguito dopo 30gg (T1) dalla somministrazione presentavano un miglioramento significativo dell’ipersensibilità e dopo 90gg (T2) la totale scomparsa della sintomatologia e arresto della progressione erosiva.
L’igienista dentale può effettuare degli interventi di prevenzione secondaria oltre che motivare il paziente alla cura e alla consapevolezza della sua patologia, offrendo strumenti in grado di limitare i danni a livello del cavo orale e di inviare i pazienti a specialisti del settore che effettueranno una diagnosi specifica e accurata e che forniranno una terapia idonea.
È importante fornire al paziente specifiche istruzioni di igiene orale domiciliare: dopo un episodio di risalita del fluido o vapore acido nel cavo orale, è importante risciacquare la bocca con acqua o con l’utilizzo di spray dentale per neutralizzare l’acidità residua a livello del cavo orale dannosa per lo smalto degli elementi dentari e prevenendo la carie. Si deve evitare di spazzolare i denti subito dopo l’episodio di reflusso, ma attendere almeno un’ora. E’ consigliabile utilizzare uno spazzolino con testina a filamenti morbidi ed effettuare movimenti dolci e circolari, per non traumatizzare eccessivamente lo smalto dentale già compromesso e associare un dentifricio remineralizzante. È importante spazzolare la lingua subito dopo un episodio di reflusso al fine di eliminare o ridurre l’acido che si sofferma a livello delle papille, oltre che per combattere l’alitosi. Invitare il paziente a masticare chewing gum con xilitolo al fine di stimolare la salivazione e favorire quindi la remineralizzazione delle lesioni. Il paziente va stimolato a bere continuamente acqua nel corso della giornata per diminuire la quantità di acido a livello del cavo orale. Inoltre, quando si assumono bevande acide, si dovrebbe utilizzare una cannuccia al fine di limitarne il contatto sui denti. Eliminare le bevande gassate, gli alcolici, il tè, il caffè, e le spremute di agrumi in quanto irritano lo stomaco contribuendo all’insorgenza del reflusso.
Dott.ssa Sabrina Casciaro – Igienista Dentale
Bibliografia
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Dott.ssa Sabrina Casciaro
Laurea triennale in Igiene Dentale presso l’Università degli Studi di Bari
Relatrice alla sessione Igienisti del XXIV DENTALEVANTE – XVI MEMORIAL PINO SFREGOLA/ CONGRESSO INTERNAZIONALE, BARI
Iscrizione Ordine TSRM (Bari Taranto) n. 205
Socio Ordinario AIDI
Socio SIdP
Libera professione nella provincia di Taranto